sabato 21 gennaio 2012

Fidiamoci di Cristo

Quando giunse la "sua ora", Gesù disse a coloro che erano con Lui nell'orto del Getsemani, Pietro, Giacomo e Giovanni, i discepoli particolarmente amati: "Alzatevi, andiamo!". Non era Lui solo a dover "andare" verso l'adempimento della volontà del Padre, ma anch'essi con Lui.
Anche se queste parole significano un tempo di prova, un grande sforzo e una croce dolorosa, non dobbiamo farci prendere dalla paura. Sono parole che portano con sé anche quella gioia e quella pace che sono frutto della fede. In un'altra circostanza, agli stessi tre discepoli Gesù precisò l'invito così: "Alzatevi e non temete!". L'amore di Dio non ci carica di pesi che non siamo in grado di portare, né ci pone esigenze a cui non sia possibile far fronte. Mentre chiede. Egli offre l'aiuto necessario.
Parlo di questo da un luogo in cui mi ha condotto l'amore di Cristo Salvatore, chiedendomi di uscire dalla mia terra per portare frutto altrove con la sua grazia, un frutto destinato a rimanere. Facendo eco alle parole del nostro Maestro e Signore, ripeto perciò anch'io a ciascuno di voi: "Alzatevi, andiamo!". Andiamo fidandoci di Cristo. Sarà Lui ad accompagnarci nel cammino, fino alla meta
che Lui solo conosce."

mercoledì 28 dicembre 2011

frase

“...essi sono altrove molto più
lontano della notte.
Molto più in alto del giorno.
Nell'abbagliante splendore del
loro primo amore.“
J. Prevert

martedì 27 dicembre 2011

un anima sola

 “Un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32-35)
La famiglia cristiana come “Chiesa domestica”
“La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede avevano un cuore solo e un’anima sola

veramente toccante amare

L’amore non è già fatto. Si fa.
Non è un vestito già confezionato,
ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.
Non è un appartamento “chiavi in mano”,
ma una casa da concepire, costruire, conservare e, spesso, riparare.
Non è vetta conquistata,
ma partenza dalla valle, scalate appassionanti, cadute dolorose
nel freddo della notte o nel calore del sole che scoppia.
Non è solido ancoraggio nel porto della felicità,
ma è un levar l’ancora, è un viaggio in pieno mare, sotto la brezza o la tempesta.
Non è un Sì trionfale, enorme punto fermo che si segna tra le musiche, i sorrisi e gli applausi,
ma è moltitudine di “sì” che punteggiano la vita,
fra una moltitudine di “no” che si cancellano strada facendo.
Non è l’apparizione improvvisa di una nuova vita, perfetta fin dalla nascita,
ma sgorgare di sorgente e lungo tragitto di fiume dai molteplici meandri.
Qualche volta in secca, altre volte traboccante,
ma sempre in cammino verso il mare infinito.
La fedeltà non è già fatta. Come l’amore, essa si fa, perché dell’amore è indissolubile compagna.
Così, essere fedeli, vedi, non è:
non smarrirsi
non combattere
È rialzarsi sempre e sempre camminare
È voler perseguire fino alla fine il progetto preparato insieme e liberamente deciso
È dar fiducia all’altro, al di là delle ombre e della notte
È sostenersi a vicenda, al di là delle cadute e delle ferite
È aver fede nell’Amore onnipotente, al di là dell’amore.
La fedeltà, mio caro, è talvolta – ascolta senza tremare –
quella di Gesù che, inchiodato sulla croce,
corpo e cuore squarciato dall’infedeltà dell’uomo
solo abbandonato tradito
resta fedele fino alla morte
per-dona, dona ancora
e con l’offerta della sua vita
salva per sempre l’amore.

sull'amore

Così parlava sant’Ambrogio dell’amore: “È un conforto in questa vita avere una persona cui aprire il proprio cuore,
confidare i propri segreti, affidare gli intimi pensieri del proprio animo, così da poter contare su un uomo fedele che
nella prosperità si rallegri con te, condivida il tuo dolore, nelle persecuzioni ti incoraggi [...]. Che cos’è l’amico se
non uno che ricambia il tuo amore, un essere al quale legare e stringere e unire così intimamente l’animo tuo da voler
diventare con lui una sola persona; uno al quale affidarti come a un altro te stesso, da parte del quale non temere nulla
e nulla di disonesto pretendere per il tuo tornaconto?

domenica 11 dicembre 2011

lettura bellissima

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési 

Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. 
Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!

giovedì 8 dicembre 2011

Signore grazie

Signore Gesù,
ti ringrazio per aver ascoltato il mio grido!
Grazie per avermi donato Massimo
una persona stupenda,che col suo amore mi dona tanta gioia.
Ti prego di custudirci, tu che ci hai pensati insieme.
Di dare a lui e alla sua famiglia gioia.salute e amore
e di dar gioia salute e amore anche alla mia!
Ti prego anche per tutti coloro che in questo momento hanno bisogno del tuo aiuto.
Grazie Signore Gesù